Parto da due dati e una riflessione semiseria.

Prima i dati:

  • 1 donna su 2 prova il Sex Blues che non è il frustino dell’ultimo grido ma quella sensazione di tristezza che ti assale dopo l’orgasmo.
  • Sempre più donne soffrono di dispaurenia, (nome terribile, lo so) che sta ad indicare il dolore durante il rapporto sessuale.

Insomma, tutta questa gioia nei rapporti sessuali, non sempre c’è.

 

coppia-sul-tavolo

Vado con la riflessione semiseria:

Personalmente, non conosco donna single che non sia disperata di essere tale. Ad ogni serata, scruta il papabile favorito mentre lui è al buffet ignaro dell’asteroide che lo colpirà a breve; lei cerca disperatamente quel principe azzurro rimasto incastrato chissà dove, magari in un’altra vagina. Incastrato nel vero senso della parola perché, una volta acchiappato, chi lo molla più? Non conosco quarantenne che non si informi su come congelare gli ovuli e, una volta appreso di quanto sia costoso, comincia ad elaborare le strategie più diaboliche per essere “impollinata”. Di fronte a questo sconfortante scenario, mi chiedo: «Ma non volevamo il sesso libero?». Mi verso da bere, incrocio le gambe e penso: «Vuoi vedere che abbiamo fatto un casino, lottato per fare sesso dove, quando e soprattutto con chi ci pare ma alla fine vogliamo sempre e solo un uomo che ci ami e dei figli da amare?». Sospiro: «Una famiglia. Proprio come le nostre nonne».

La storia delle donne iper-emancipate che fanno sesso solo per piacere è una favola moderna a cui ci piace credere. Ma solo una favola.

Detto questo, cerco di essere seria per due righe: la libertà sessuale era una cosa (e non l’unica) che non avevamo. È giusto avere lottato per ottenerla ed io mi commuovo ogni volta di fronte a quelle donne grazie alle quali oggi posso sentirmi libera. È grazie a questa lotta che abbiamo una forma di consapevolezza e della gestione del nostro corpo. Ci siamo liberate dal “ricatto” maschile del sesso posto come merce di scambio per una stabilità socio economica. Fine delle due righe serie: è grazie alla libertà sessuale che io campo perché posso scrivere di sesso, il mio lavoro.

Libertà sessuale senza “benefit”

Ma una volta ottenuta, devi sapere che farci di quella libertà. Noi come l’abbiamo usata? O meglio: come ci siamo fatte usare? Perché temo che ad averci guadagnato siano stati anche gli uomini, mica solo noi donne. Abbiamo cominciato a fare sesso ma con la speranza (neanche troppo velata) che ci fosse altro. Secondo uno studio dell’Istituto di Sessuologia Clinica, nel rapporto Friends with Benefits (Amici che fanno sesso) l’81.1% degli uomini ritiene che si possa mantenere intatta l’amicizia dopo aver avuto rapporti sessuali, mentre le donne preferirebbero associare il sesso a una stabilità e all’esclusività. Insomma, iniziamo una relazione aperta, sentendoci fighe, disinibite, inebriate da quella libertà del sesso senza impegno ma poi arriviamo alla voglia di qualcosa di più stabile, di una relazione, di un sentimento.

Tutta colpa delle scimmie

donna-e-scimmia-nella-natura

Ma perché? Mi chiedo mentre sorseggio il mio blangé. Mi accendo la tv, Alberto Angela dà un documentario sulle scimmie. Ecco la risposta: è il nostro istinto di sopravvivenza. Per far sopravvivere la specie c’è bisogno di pargoli e, nella nostra cultura, i pargoli vengono da una famiglia o, quanto meno, una relazione stabile (per la gioia della ministra Roccella). Certo, qualcosa sta cambiando ma ci troviamo ancora agli albori.

Siamo donne evolute sì, ma in fondo, antropologicamente, siamo come le scimmie. La somiglianza tra il DNA dell’uomo e quello delle scimmie antropoidi africane, in particolare gli scimpanzé, infatti, è molto elevata (95%).

Secondo Christopher Ryan, autore di “Sex at dawn” «La storia standard è quella che tutti conosciamo. L’uomo vuole essere sessualmente libero di spargere il suo seme nel mondo, mentre la donna vuole avere l’esclusiva, essere l’unica e scegliere un partner perché è vulnerabile e ha bisogno di qualcuno che la aiuti con i figli» almeno così è stato fino a poco tempo fa. Quindi, antropologicamente, l’uomo distribuisce il seme, la donna tende a portarlo avanti, anche perché ricordiamoci: l’uomo produce, ogni giorno, milioni di spermatozoi, la donna un ovulo al mese. Insomma, Adamo avrà pure una costola in meno ma, con tutto il rispetto per Dio,  quelle che lo prend** in quel posto siamo sempre noi donne.

Libertà sessuale, c’è il peggio del peggio.

Consideriamo che, anatomicamente, gli uomini moderni esistono da 300 mila anni: cosa sono, a confronto, 50 anni di emancipazione?  La libertà sessuale è troppo giovane rispetto alla storia millenaria dell’uomo, anzi della donna. Dobbiamo ancora assimilarla, elaborarla, metabolizzarla; e così, ci ritroviamo sedute su qualcosa che non sappiamo gestire, tra le nostre mille indecisioni. Ad averci veramente guadagnato, almeno al momento, sono gli uomini che sono liberi di svolazzare di vagina in vagina senza dover faticare più di tanto. Prima, almeno, dovevano un po’ sudarsela. Adesso noi la diamo (quasi) senza problemi. E c’è anche di peggio. La cosa peggiore che facciamo? Fingiamo l’orgasmo per non sembrare frigide o non per non deludere lui.

Ma ti pare?