Ottobre 22, 2019

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limousine bianca

Benvenuti nella città eterna. La capitale delle perversioni. Di giorno si lavora, giacca e louboutin, di notte ci si abbandona (alle follie). L’ultima tentazione è la limousine bianca che gira di notte sotto il cupolone. Sono le 2 del mattino, mi sono appena messa a letto dopo una serata goliardica a base di Dom Pérignon. Mi arriva il video di G., mio amico dai tempi non sospetti, prima che diventasse uno stimato direttore d’azienda (pubblica). Devo alzarmi dal cuscino per capire di che si tratta: è sdraiato su un sedile, attorniato da gambe lisce e avvinghiato da piedi con smalto rosso. Si intravede una coscia pelosa, maschile, deduco. In mano, flute di champagne. “Sabiiiii qui ci stiamo a divertire” ed io intravedo il tasso alcolico pari a 5,5 g/litro. La mattina dopo ci incontriamo al bar sotto il mio ufficio, da Rosati.

Dobbiamo smaltire le nostre rispettive sbornie. Caffè shakerato per me, con panna per lui: “Non puoi capire” inizia a raccontarmi… “stavo tornando a casa, avevo appena parcheggiato a via delle Fornaci quando mi passa una limousine bianca davanti; si apre il finestrino e una figa della madonna mi chiede se voglio entrare. Capirai, non me lo faccio dire due volte”. Dentro c’è l’inferno (o il paradiso, dipende dai punti di vista), due donne e un uomo che fanno ammucchiata. “Mi butto nella mischia…” e qui vi risparmio i dettagli, basta sapere che ogni orifizio è stato dignitosamente riempito. Attraverso piazza del popolo, salgo in ufficio e accendo il mac. Comincio a leggere le mail ma i miei pensieri vanno alla limousine bianca; inizio a cercare su google ma trovo solo notizie di addii al nubilato o festicciole. Roba da educandi.

Roma batte Google =1-0